Con il Navaratri ricominciano i cicli di attività della nostra scuola, con cui celebriamo la teofania del ciclo stagionale.
Domenica 23 Marzo: seminario “Dea Madre, Parola Madre”.
Domenica 30 Marzo: seminario di Advaita Vedanta
Domenica 6 Aprile: Seminario Laya Yoga
Dal 30 Marzo al 7 Aprile Percorso di Ascolto e Contemplazione di Kundalini.

La Primavera è manifestazione della Shakti che anima ogni creatura che respiri. Agisce con l’invisibilità del Dio, a cominciare da Shivaratri, quando è il Signore a muoversi sottile e invisibile come il profumo che scuote dal sonno la natura. La stagione fluisce come una teofania, come la danza non si separa dal danzatore, la luce dal fuoco. L’energia si manifesta entusiastica dall’interno, senza resistenze, per il fatto stesso di esistere, in esubero, eccedenza, grazia, bellezza.
Navaratri celebra questo passaggio, non soltanto nella natura, che ne è la sacra rappresentazione, ma come momento di contemplazione di quel potere che sovrasta ogni sforzo, che compie quello che nessun altro può fare, che brilla di luce propria, che attraversa le porte dell’aldilà, che trascende la morte con il ritorno della vita, inesauribile. Quella pienezza del cuore che si può respirare, che anima il respiro stesso.
Con il Navaratri ricominciano i cicli di attività della nostra scuola, con cui celebriamo la teofania del ciclo stagionale.
Domenica 23 Marzo: seminario “Dea Madre, Parola Madre”.
Ore 10 – 18.
Per avvicinarci alle sacre Nove Notti di Navaratri, domenica 23 Marzo si terrà il seminario “Dea Madre, Parola Madre”, dedicato alla conoscenza delle dottrine esoteriche indiane, come tramandate nei Tantra e nello Yoga. Queste tradizioni esprimono la Femminilità divina nella sua profondità metafisica: vibrazione, suono, parola, potenza ed energia. Non si tratta di un “materno” dettato dall’oppressione patriarcale e confinato nel quadro del desiderio, ma di una percezione diretta della Divinità stessa, trascendente ogni forma. È la sua effettività creativa e volitiva, la potenza che manifesta e illumina ogni cosa. Questo mistero, racchiuso in ogni particella del corpo universale, è la natura stessa della realtà, della sensazione, della percezione e della coscienza, dell’essere e del divenire. Tutto ciò che è, è coscienza, vibrazione, suono, parola e mantra. Chi conosce questa Dea, fatta di Suono, che ha creato gli Dei e tutti i mondi, Lei stessa lo farà diventare “re, poeta, sapiente”.
Questo seminario fa parte del Percorso di Formazione “Poesia, Magia e Sapienza nel Mondo Antico”.
Domenica 30 Marzo: seminario di Advaita Vedanta
In occasione dell’inizio della celebrazione di Navaratri, domenica 30 marzo, dedicheremo una giornata intera all’Advaita Vedanta. Probabilmente il frutto più maturo della Potenza-Parola espressa nei Veda, l’Advaita è la filosofia che esplora l’intelligenza delle cose ultime ed è il fondamento di ogni ricerca della verità, di ogni indagine e di ogni esperienza diretta della realtà pura, e l’unico mezzo effettivo per la Liberazione. Qualsiasi anelito alla Liberazione, particolare o assoluto, necessita di prendere coscienza degli strumenti che consentono di liberare la propria mente dalla schiavitù e dall’oppressione, dall’errore e dalla paura. Sebbene in origine fosse una dottrina riservata ai rinuncianti, oggi siamo nella rara condizione di poter accedere a questi mezzi di conoscenza, per superare i limiti mentali sperimentati nel nostro tempo e ritrovare la libertà a cui aspiriamo.
Nei Satsang ascoltiamo le parole degli eremiti e dei filosofi indiani, che hanno vissuto nella contemplazione della più profonda libertà, entriamo nell’orizzonte dei grandi temi racchiusi nei testi delle Upanishad, portando queste esperienze poetiche e visionarie nel nostro linguaggio e nella nostra esperienza. Realizziamo così quell’eterno presente, che da quei tempi remoti anima in spirito di verità e coscienza la ricerca dei veri filosofi.
Dopo questa giornata di seminario, gli incontri riprenderanno con regolarità ogni venerdì sera, dalle 19 alle 22, a Pesaro e su Zoom
Domenica 6 Aprile: Seminario Laya Yoga
Il Laya Yoga, spesso definito “lo yoga della fusione” o “yoga della dissoluzione,” è una forma di meditazione che mira all’unione non duale dell’individuo con l’Assoluto. Il termine “laya” significa “dissoluzione” o “assorbimento” , perciò Laya Yoga si riferisce all’esperienza diretta dell’unione con il divino e la realtà ultima.
Le pratiche di Laya Yoga consistono in tecniche avanzate di meditazione, ascolto dei suoni sottili, ripetizione di mantra, osservazione dei ritmi naturali, come il respiro, e la visualizzazione dei flussi energetici. Nella meditazione si apprende a conoscere il corpo a partire dagli elementi costitutivi, i Cinque Elementi (Pancha Mahabhuta). Questi elementi sono visti come espressioni dell’espansione progressiva della Shakti, che in forma di onda sonora emerge dall’unità divina primordiale, per espandere da sé il corpo universale dotato di organi e sensi. Qui, nella sua massima espansione, la Shakti divina si anima come Kundalini, per intraprendere la risalita verso l’assoluto, attraverso la coscienza incarnata, riassorbendo l’esperienza dei sensi.
Lo Yogi che ha compreso il mistero della presenza di Shiva riconosce la Shakti di Shiva in tutti i fenomeni dell’universo manifesto. Vede il mondo come il Corpo cosmico di Shiva, manifestato dai sensi. Ogni esperienza appartiene a Shiva come espressione di Shiva-Shakti. Il praticante apprende a riconoscere perciò in sé stesso la costante Presenza non duale.
Con la realizzazione diretta della presenza di Shiva, l’ego e l’identificazione con il corpo fisico vengono riassorbiti e risolti nella percezione del Sé universale. La pratica dello Yoga si compie in un processo di integrazione dell’individualità nella non-dualità, con la consapevolezza che l’Atman (l’anima individuale) e Brahman (l’Assoluto) sono uno.
Domenica 6 Aprile seminario introduttivo
Gli incontri settimanali si svolgeranno ogni mercoledì alle ore 21
a Pesaro e su Zoom